Titolo originale - Federico Buffa Racconta - Storie Mondiali
Paese: Italia
Anno: 2014
Genere: Documentario
Episodi: 10
Durata: 57 min
TRAMA
Dieci mini-eventi per descrivere un secolo di pallone e di emozioni. Raccontati, con colonna sonora live e d'autore,
da Federico Buffa. Lo storyteller di culto dello sport italiano
I DIECI EPISODI
Prima puntata - Il Maracanazo (Brasile 1950). Il più grande dramma sportivo della storia brasiliana,
un complesso di inferiorità, non solo sportivo, che non tramonta: l'Uruguay guidato da Obdulio Varela umilia un Paese intero.
Qualche giorno prima del fattaccio, gli USA guidati da un haitiano fanno fuori i maestri del calcio inglesi, alla prima partecipazione.
L'Italia dopo la tragedia di Superga, arriva in Brasile con poche idee e nessun pallone. Ma tutto passa in secondo piano di fronte all’
epilogo più clamoroso e sorprendente della storia dei Mondiali: il “Maracanazo”.
Seconda puntata - Arancia Meccanica (Germania 1974). Il Calcio Totale fa la rivoluzione, ma perde il Mondiale:
l'Olanda gioca sette sinfonie, l'ultima però dura meno di due minuti. Arancia Meccanica sconfitta dai tedeschi dell'Ovest guidati da
un borghese di Baviera, Franz Beckenbauer, che si fregerà del soprannome di Kaiser, dopo il bagno di umiltà subito per la sconfitta
contro i cugini dell'Est (con la Stasi che controllava da vicino e la Merkel che intuiva cosa sarebbe successo). E' il primo, storico
Mondiale per l'Africa nera: in campo c'è lo Zaire di Mobuto.
Terza puntata - Il grande Uruguay (Uruguay 1930). Epopea del calcio dell'Uruguay, vincitore del primo Mondiale della Storia.
Dominio che comincia anni prima, dopo una battaglia dell'Eroe dei Due Mondi, Giuseppe Garibaldi, passando per la conquista di
un paio di Olimpiadi, dove pure Joséphine Baker, la regina delle Folies Bergèr, subisce il fascino charrua. Rassegna epica, con
l'arbitro della finale, uno strano commerciante di Anversa, che esige dalla Fifa l'assicurazione sulla vita.
Quarta puntata - Football back home (Inghilterra 1966). Il Mondiale torna a casa, tra gli inventori del gioco, gli inglesi,
che vinceranno il titolo grazie a una formidabile Academy, un genio del football, un medianaccio, e a un guardalinee azero
che possiede, oggi, uno stadio a lui intitolato. Una Pantera nera, Eusebio, farà fuori il Brasile di Pelè e Garrincha, azzoppati
fin dai primi match. Il vero eroe della competizione sarà però il cane Pickles, un fiuto migliore di quello di Scotland Yard, che ritroverà la Coppa rubata...
Quinta puntata - Diegooooooooo! (Messico 1986). Il Mondiale di Diego, della "recorrida memorable", del "barrilete cosmico" e della “Mano de Dios”.
Maradona segna il gol più bello della storia del calcio, e trascina l’Argentina al titolo. Però non solo il singolo fa la differenza: c'è anche il calcio
propositivo del Belgio condotto da un ragazzino siciliano, Vincenzo Scifo, della Danimarca trascinata da un idolo veronese, Preben Elkjaer, e della Russia istruita da un Colonello.
Sesta puntata – Italia-Germania 4-3 (Messico 1970). Sotto le stelle del Messico vince la squadra più forte di sempre, il Brasile, con cinque numeri 10 in campo. E’ il trionfo di Pelè,
che segnerà anche in finale contro gli azzurri, ma per noi rimarrà sempre Italia-Germania 4-3, l’epica semifinale. Un Mondiale cominciato tempo prima con una guerra del futbol, resa epica
da Kapuscinski, un comunista indomito che ha perso il posto e un braccialetto rubato.
Settima puntata – Notti Magiche (Italia 1990). Le notti magiche premiano la Germania di Beckenbauer e Matthaeus. Il Brasile viene punito dagli dei del futebol per aver schierato il libero
ma c'entra pure una bottiglietta avvelenata. L'età è assolutamente un optional per il ruggito del più Indomabile dei Leoni, Roger Milla, rivelazione con il suo Camerun. La corsa degli azzurri
si ferma in semifinale a casa di Maradona, ma l’eroe rimarrà Totò Schillaci.
Ottava puntata - Maledetti rigori (Usa 1994). I Mondiali sbarcano negli States, grazie a un controverso Premio Nobel per la Pace, attivissimo da sempre in politica estera. Pelè scommette sulla
Colombia più forte di sempre: finirà con un dramma, ma lo sport non c'entra più nulla. Le partite si giocano col sole di mezzogiorno: brilla un Codino magico. Il Brasile trionfa ai rigori in
finale contro l’Italia e dedica la vittoria ad Ayrton Senna.
Nona puntata – Blanc et Noir (Francia 1998). Bianchi e Neri: la Nuova Francia multietnica alza la Coppa nel cielo di Parigi: il genio di Zidane, la concretezza di Deschamps, la forza dirompente
di Thuram: che squadra! Le barriere dei pregiudizi cadono anche tra Stati Uniti e Iran, lo sport è spesso un passo avanti. I rigori sono ancora maledetti per l’Italia. Vince il mistero, invece,
nello spogliatoio del Brasile: cos'ha il Fenomeno?
Decima puntata- Italia Mundial (Spagna 1982). La Nazionale più amata di tutte vince il Mondiale più bello, davanti a Maradona, Zico e Rummenigge. L’urlo di Tardelli, la pipa di Bearzot, le braccia
al cielo di Pertini sono il simbolo di un’altra Italia, che esce da uno dei momenti più bui della sua storia. Uno sceicco del Kuwait, si alza dalla tribuna per annullare un gol. Sugli spalti si fa
però anche sul serio: il simbolo della rivolta dei portuali di Danzica arriva anche in Spagna.
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